CLUSTER
CLUSTER
Philips
(Germany)
LP 6305 074
1971
I Cluster
furono una delle realtà più importanti di tutta la scena elettronica tedesca,
nel 1970 registrarono assieme a Konrad
Schnitzler un paio di album accreditati a Kluster, si tratta di lavori che sperimentano il connubio tra il
suono elettro-acustico e la voce; nel 1971 liberatisi di Schnitzler
inglesizzarono il nome in Cluster e
pubblicarono l'album omonimo.
Ogni disco del duo Dieter Moebius (austriaco di nascita) e Hans-Joachim Roedelius (fuggitivo della Germania dell'Est) è
un'opera da scoprire; pur rimanendo in ambito elettronico sono sempre pochi i
riferimenti personali che i due si portarono appresso nel corso degli anni. Con
questo primo album furono i primi assieme a Tangerine Dream e Klaus Schulze
a fare “musica cosmica” interamente eseguita con gli
apparati elettronici, con il secondo "Cluster2" coniarono la musica industriale, con "Zuckerzeit" si divertirono a
ricreare bozzetti electro-pop vicini a quelli dei Kraftwerk, senza parlare dei lavori a nome Harmonia che anticiparono la musica ambient e delle collaborazioni
con Brian Eno all'interno delle
quali toccarono picchi artistici altissimi.
L'album "Cluster" venne registrato ad Amburgo con
l'apporto non solamente tecnico ma anche artistico del grande Conny (Conrad) Plank; sono tre suite senza titolo di puro rumore
elettrico eseguito da quello che verrà definito in seguito da Brian Eno, il "non musicista"
e cioè un tecnico privo di cultura musicale ma dotato di genio creativo.
I due improvvisarono il loro rumore con
il semplice ausilio di due organi, una slider-guitar, alcuni oscillatori audio,
filtri e circuiti quali distorsori e feedback; il risultato suona molto cosmico
ma con accese differenze rispetto alle stasi liquide dei Tangerine Dream. Opera ambient violenta e radicale
quindi, graffianti sibili astrali che trapassano il cervello con cadenza
perdurante, il primo movimento inizia in questo modo e si costruisce lentamente
quasi a voler accompagnare lo scorrere del sangue nelle tempie tra gli sciami
galattici delle comete, gli occhi tra le visioni grandangolari della
fecondazione universale tra stelle che scoppiano, i magma ribollenti e gli
oggetti non identificati che sfrecciano uno dopo l'altro senza sosta; è un
connubio infinito di suono psicoattivo e di immagini estreme. Dopo la
cosmogonia flotte di asteroidi sviluppano un ordine armonico che
assiepa il caos, ma nel terzo movimento i sistemi che
costituiscono l'ordine universale si scontrano nuovamente; molto più morbidi
gli echinodermi ritornano a fondersi con immane possanza, è una mistura
nuovamente caotica di masse in movimento e di tempo deformato, aleatoricamente
il tutto si dirige verso l'annientamento degli elementi e la linearità del
nulla.
I Cluster sono stati quindi dei pionieri
e la loro opera prima una profezia della moderna musica elettronica;
l'album venne ristampato nel 1980 dalla Sky
Records come Cluster 71, tutte
le ristampe in CD conservano nel titolo il 71.
Cluster Same (1971)
Cluster Re-Issue (1980)
Cluster II (1972) Brain/Metronome
Cluster Zuckerzeit (1975) Brain/Metronome
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