sabato 22 settembre 2012

Cluster - Cluster 1971



CLUSTER
CLUSTER
Philips (Germany) LP 6305 074
1971

 
I Cluster furono una delle realtà più importanti di tutta la scena elettronica tedesca, nel 1970 registrarono assieme a Konrad Schnitzler un paio di album accreditati a Kluster, si tratta di lavori che sperimentano il connubio tra il suono elettro-acustico e la voce; nel 1971 liberatisi di Schnitzler inglesizzarono il nome in Cluster e pubblicarono l'album omonimo.
Ogni disco del duo Dieter Moebius (austriaco di nascita) e Hans-Joachim Roedelius (fuggitivo della Germania dell'Est) è un'opera da scoprire; pur rimanendo in ambito elettronico sono sempre pochi i riferimenti personali che i due si portarono appresso nel corso degli anni. Con questo primo album furono i primi assieme a Tangerine Dream e Klaus Schulze a fare “musica cosmica” interamente eseguita con gli apparati elettronici, con il secondo "Cluster2" coniarono la musica industriale, con "Zuckerzeit" si divertirono a ricreare bozzetti electro-pop vicini a quelli dei Kraftwerk, senza parlare dei lavori a nome Harmonia che anticiparono la musica ambient e delle collaborazioni con Brian Eno all'interno delle quali toccarono picchi artistici altissimi.
L'album "Cluster" venne registrato ad Amburgo con l'apporto non solamente tecnico ma anche artistico del grande Conny (Conrad) Plank; sono tre suite senza titolo di puro rumore elettrico eseguito da quello che verrà definito in seguito da Brian Eno, il "non musicista" e cioè un tecnico privo di cultura musicale ma dotato di genio creativo.
I due improvvisarono il loro rumore con il semplice ausilio di due organi, una slider-guitar, alcuni oscillatori audio, filtri e circuiti quali distorsori e feedback; il risultato suona molto cosmico ma con accese differenze rispetto alle stasi liquide dei Tangerine Dream. Opera ambient violenta e radicale quindi, graffianti sibili astrali che trapassano il cervello con cadenza perdurante, il primo movimento inizia in questo modo e si costruisce lentamente quasi a voler accompagnare lo scorrere del sangue nelle tempie tra gli sciami galattici delle comete, gli occhi tra le visioni grandangolari della fecondazione universale tra stelle che scoppiano, i magma ribollenti e gli oggetti non identificati che sfrecciano uno dopo l'altro senza sosta; è un connubio infinito di suono psicoattivo e di immagini estreme. Dopo la cosmogonia flotte di asteroidi sviluppano un ordine armonico che assiepa il caos, ma nel terzo movimento i sistemi che costituiscono l'ordine universale si scontrano nuovamente; molto più morbidi gli echinodermi ritornano a fondersi con immane possanza, è una mistura nuovamente caotica di masse in movimento e di tempo deformato, aleatoricamente il tutto si dirige verso l'annientamento degli elementi e la linearità del nulla.
I Cluster sono stati quindi dei pionieri e la loro opera prima una profezia della moderna musica elettronica; l'album venne ristampato nel 1980 dalla Sky Records come Cluster 71, tutte le ristampe in CD conservano nel titolo il 71.

Cluster Same (1971)

Cluster Re-Issue (1980)


Cluster II (1972) Brain/Metronome


Cluster Zuckerzeit (1975) Brain/Metronome


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