AMON
DÜÜL (UK)
MEETINGS
WITH MENMACHINES UNREMARKABLE HEROES OF THE PAST
Illuminated JAMS27
1983
Nuovamente in studio, un
anno dopo l’interessantissimo HAWK MEETS
PENGUIN, Weinzierl, Anderson, Evans e la cantante Waering, registrano un
album completamente diverso che fece gridare allo scandalo i più affezionati
amanti della formazione originale tedesca. Con un titolo lungo e altisonante (MEETINGS WITH MENMACHINES UNREMARKABLE
HEROES OF THE PAST) e con un nome di tutto prestigio, i quattro più qualche
amico s’imposero come i nuovi AMON DÜÜL
e cioè l’anima inglese più accessibile e meno esoterica della formazione
storica. Si tratta in questo caso di rock prettamente melodico con diversi
riferimenti elettronici e qualche tentazione pop in “Pioneer”, in “Marcus Leid”
e in “Confucius Say”. Varie questioni
obbligarono gli AMON DÜÜL inglesi a
fermarsi per riflettere; ritornarono alla carica nel 1991 con due pubblicazioni
tratte da un’unica sessione di registrazione al Foel Studio. In realtà gli album derivanti sono sostanzialmente
diversi uno dall’altro poiché i brani vennero suonati con musicisti diversi, FÖÖL MOON è un bel disco di
psichedelica elettronica che ricorda i “White
Noise” , i “Brainticket” di “Celestial Ocean” e addirittura qualche
cosa dei “Popol Vuh”. DIE LÖSUNG invece, con la speciale
collaborazione di Robert Calvert, è
un disco pessimo, troppo elegante e “perfettino” da risultare incoerente con il
carattere di Weinzierl e addirittura finto.
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