SILVER
APPLES
SILVER
APPLES
Kapp/MCA
Records
1968
"Silver Apples" sono un duo americano avanti nel tempo
che, assieme ai "White Noise",
"50th Foot Hose" e "Red Krayola", furono
i primi a contaminare il rock d'elementi provenienti da rudimentali apparati cibernetici
e da diavolerie tecnologiche.
Il rock elettronico è di fatto
un'invenzione americana scaturita dal correntone
psichedelico della West Coast, lo
diceva anche quella buon'anima di Konrad
Plank quando, intervistato sul fenomeno Kraftwerk che lui stesso aveva contribuito a lanciare, ammise che
gli americani erano stati un ottimo punto di partenza per molti gruppi
elettronici tedeschi della prima ora. Il percussionista e batterista Dan Taylor con il misterioso Simeon Cox, denominati "Silver Apples", si mettono a
giocare con il rock nel 1968 quando registrano e fanno pubblicare dalla "Kapp Records" un capolavoro
ormai dimenticato, l'album omonimo "Silver Apples" appunto.
Gli unici strumenti canonici ivi
utilizzati sono la voce, il flauto,
la batteria e le percussioni;
tutti gli altri suoni vengono ricavati da un apparato elettronico
formato da 9 oscillatori pilotati tramite 86 controlli manuali
ed oscillatori a bassa frequenza. Il controllo in tensione è affidato ad una
serie di "voltometri" le cui lancette
segnalano l'altezza cromatica dei suoni; il principio è all'incirca quello di un sintetizzatore ma
senza tastiera, all'epoca i synth come noi li intendiamo erano
ancora lungi da venire in ambito popolare e solamente pochi eletti, Water Carlos su tutti, avevano potuto
lavorare su di un Moog prima serie.
La loro opera prima è tanto ingenua
quanto avanti nel tempo; nove brani costruiti su di un modello
per loro abbastanza standardizzato, ritmica meccanica e pulsante, spesso tribale, basso ipnotico
ricreato tramite una sorta di arpeggio elettronico, mai più di quattro
oscillatori dedicati a quest'ultimo con sciftaggio di tempo e di nota. Gli
altri generatori sonori vengono tutti impegnati per rumori, sibili,
movimentati fraseggi armonici e suoni disparati. La voce di Simeon e Taylor funge da melodia sulle liriche del poeta Stanley Warren. Ecco quindi "Oscillations" un inno
all'elettronica, "Seagreen
Serenades" un archetipo della techno music
(incredibile ma vero: 40 anni fa!), "Program"
con sintonia radio a onde corte che captano gli speaker di tutto il pianeta su
ritmo cibernetico, "Whirly-Bird"
un bluegrass acido ed elettrico, molti altri brani tutti di media talmente
movimentati da indurre la danza ad eccezione di "Dust" e "Misty Mountain", i più oscuri e
riflessivi.
L'anno successivo i "Silver Apples" ci riprovano con
"Contact" (stampato sempre
dalla Kapp Records); in questo caso
la musica è maggiormente ostica, con un set-up allargato a qualche strumento
acustico in più che fa il verso alla psichedelia
americana del periodo.
Un terzo album "The Garden" rimase inedito all'epoca e solamente di recente è
stato proposto postumo in CD.
Nel 1996 Simeon apre una personale etichetta
discografica, la "Whirlybird",
tramite la quale propone recenti opere dell'ingegno elettronico, tra queste il
capolavoro "Beacon" e una
collaborazione con i "Sonic Boom".
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