lunedì 24 settembre 2012

Silver Apples - Silver Apples



SILVER APPLES
SILVER APPLES
Kapp/MCA Records
1968


"Silver Apples" sono un duo americano avanti nel tempo che, assieme ai "White Noise", "50th Foot Hose" e "Red Krayola", furono i primi a contaminare il rock d'elementi provenienti da rudimentali apparati cibernetici e da diavolerie tecnologiche.
Il rock elettronico è di fatto un'invenzione americana scaturita dal correntone psichedelico della West Coast, lo diceva anche quella buon'anima di Konrad Plank quando, intervistato sul fenomeno Kraftwerk che lui stesso aveva contribuito a lanciare, ammise che gli americani erano stati un ottimo punto di partenza per molti gruppi elettronici tedeschi della prima ora. Il percussionista e batterista Dan Taylor con il misterioso Simeon Cox, denominati "Silver Apples", si mettono a giocare con il rock nel 1968 quando registrano e fanno pubblicare dalla "Kapp Records" un capolavoro ormai dimenticato, l'album omonimo "Silver Apples" appunto.
Gli unici strumenti canonici ivi utilizzati sono la voce, il flauto, la batteria e le percussioni; tutti gli altri suoni vengono ricavati da un apparato elettronico formato da 9 oscillatori pilotati tramite 86 controlli manuali ed oscillatori a bassa frequenza. Il controllo in tensione è affidato ad una serie di "voltometri" le cui lancette segnalano l'altezza cromatica dei suoni; il principio è all'incirca quello di un sintetizzatore ma senza tastiera, all'epoca i synth come noi li intendiamo erano ancora lungi da venire in ambito popolare e solamente pochi eletti, Water Carlos su tutti, avevano potuto lavorare su di un Moog prima serie.
La loro opera prima è tanto ingenua quanto avanti nel tempo; nove brani costruiti su di un modello per loro abbastanza standardizzato, ritmica meccanica e pulsante, spesso tribale, basso ipnotico ricreato tramite una sorta di arpeggio elettronico, mai più di quattro oscillatori dedicati a quest'ultimo con sciftaggio di tempo e di nota. Gli altri generatori sonori vengono tutti impegnati per rumori, sibili, movimentati fraseggi armonici e suoni disparati. La voce di Simeon e Taylor funge da melodia sulle liriche del poeta Stanley Warren. Ecco quindi "Oscillations" un inno all'elettronica, "Seagreen Serenades" un archetipo della techno music (incredibile ma vero: 40 anni fa!), "Program" con sintonia radio a onde corte che captano gli speaker di tutto il pianeta su ritmo cibernetico, "Whirly-Bird" un bluegrass acido ed elettrico, molti altri brani tutti di media talmente movimentati da indurre la danza ad eccezione di "Dust" e "Misty Mountain", i più oscuri e riflessivi.
L'anno successivo i "Silver Apples" ci riprovano con "Contact" (stampato sempre dalla Kapp Records); in questo caso la musica è maggiormente ostica, con un set-up allargato a qualche strumento acustico in più che fa il verso alla psichedelia americana del periodo.
Un terzo album "The Garden" rimase inedito all'epoca e solamente di recente è stato proposto postumo in CD.
Nel 1996 Simeon apre una personale etichetta discografica, la "Whirlybird", tramite la quale propone recenti opere dell'ingegno elettronico, tra queste il capolavoro "Beacon" e una collaborazione con i "Sonic Boom". 



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