OPUS AVANTRA
INTROSPEZIONE
Artis Records ARCD 002
1989
Una voce
autorevole dagli Stati Uniti ha parlato degli OPUS AVANTRA come del gruppo musicale italiano migliore
di tutti i tempi; un'affermazione azzardata ma abbastanza
obbiettiva e coerentemente vicina alla realtà. Se gli OPUS AVANTRA si posero come la punta di diamante della cultura
musicale italiana di quasi 40 anni fa' lo si deve, oltre che alla loro
particolare estrazione musicale, alla bontà della loro opera e non ultimo alle
nefandezze sonore che fin dai primi anni '70 l'ambiente pop italiano ha periodicamente
donato. È chiaro quindi che ad Alfredo
Tisocco, a Donella Del Monaco e a
tutto l'ensemble va un grande merito artistico; ribadisco però che in un mare
di prodotti musicali mediocri, una perla musicale come la musica degli
"Opus", ha rappresentato l'unica vera scappatoia per uscire da quello
che loro stessi definirono "uno stato di impasse in cui si trova il mondo
musicale oggi". Si pensi ai critici musicali ufficiali che hanno avuto a
poche note di distanza la meravigliosa ricerca degli OPUS AVANTRA ed hanno continuato a decantare prodotti cresciuti sul
filo di un onda inglese, dal rock progressivo al pop più imbarazzante, anche se
tuttavia altre interessanti formazioni in Italia sono esistite ma di questa
parlerò in altri momenti.
Fra tutte
le esperienze musicali che si andavano generando negli anni '70 dalle nostre
parti sono stati gli unici a capire, con ammirabile anticipo sui tempi, che la
concatenazione tra l'antico e il nuovo corso dell'arte e della filosofia è
forse l'arma vincente per uscire dalla povertà creativa e da una
"pseudo-avanguardia" che seguitava a considerare l'espressione
superficiale e poco necessaria. Il massimo dell'espressività creativa e della
sperimentazione la ritroviamo in un connubio ideale di pop, rock progressivo,
jazz, musica classica, operistica, avanguardia, elettronica, musica popolare,
musica barocca, in un fluire disincantato e libero da ogni pregiudizio. È
proprio in questa concatenazione che si cela la grandezza dell'opera che unisce
tradizione e avanguardia.
Il primo
album dell'ensemble venne pubblicato dalla Trident Records
nel 1974 (n. cat. TRI1006); questo contiene dieci brani, ognuno con una
struttura a se, vediamoli nel dettaglio:
"Introspezione"
è un'opera
contemporanea che si rifà agli esperimenti di certa avanguardia colta, nella
realtà è un estratto da una più lunga composizione elettro-acustica ideata da Giorgio Bisotto, il filosofo della band,
con improvvisazione al pianoforte ed effetti elettronici di Mireno Tisato, Alfredo Tisocco e Tony
Esposito che suona le percussioni anche in altri brani.
"Les
Plaisirs Sont Doux" contiene una poesia di Marcello
Del Monaco "Nel Piccolo
Giardino" con la voce che si sposta in direzioni e lingue
diverse mentre il piano esegue una linea melodica intrisa di tristezza e
nostalgia indefinita.
"La
Marmellata" è
una filastrocca con un richiamo alla musica antica; tuttavia lo svolgimento
alterna cadute atonali piuttosto sperimentali e una seconda parte elettronica.
"L'Altalena" è una canzone facilmente
assimilabile, melodica e piacevole con qualche richiamo alla tradizione leggera
italiana e francese; è anche il brano che musicalmente si avvicina maggiormente
al progressive propriamente detto.
"Monologo" è un capolavoro modernista che
continua sulla direttiva dettata dalla musica contemporanea con la voce
recitante decisamente allucinata. La mente si riposa dopo il temporale uditivo
con "Il Pavone", canzone
che procede sulla stessa linea de "L'Altalena".
Bella
musica barocca anche in "Ah
Douleur" con la soprano Donella e gli strumenti antichi in
primo piano; lo svolgimento del pezzo procede con una variazione sul rock che
ricorda qualche cosa dei "Pentangle".
"Deliee" e "Oro" sono altri brani colti, classicheggianti
con qualche strizzatina d'occhio ancora alla tradizione leggera francese e alla
musica antica.
"Rituale"
chiude l'album con una poesia languida che sfocia in una virata poderosa verso
un rock progressivo più duro. L'album è reperibile in CD in diverse edizioni
ognuna con una denominazione differente: "Introspezione"
– “Donella Del Monaco” – “Same”.
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