AREA
GIOIA
E RIVOLUZIONE
Artis
Records CRSCD 056
1996
Sembra
che Gianni Sassi avesse realizzato
personalmente la bellissima copertina di questa retrospettiva antologica
dedicata agli Area, l’importante “prog
rock band” italiana che aveva contribuito a lanciare nel 1973.
La
Cramps Records milanese chiuse i
battenti prima di poter dare alle stampe la compilation “Gioia e Rivoluzione”, i cui brani risultavano già pronti e
rimasterizzati in digitale dai nastri originali; ci pensò la Artis Records a soddisfare quel
desiderio di Sassi, ormai scomparso, nel 1996.
Un
estratto dal volume “Demetrio Stratos”
di Mario Giusti - Gianni Sassi così si espresse: “Gli Area furono certamente una delle
massime espressioni dei tempi in cui il gruppo operò. E’ facile notare come i
motivi ispiratori delle loro opere abbiano le radici nel vasto Movimento
giovanile che in quegli anni si sviluppò – come risposta alle esigenze della
società – modelli alternativi di cultura. Ma gli Area si figuravano sempre come
una esperienza a sé, per la profondità e la originalità delle loro composizioni
e delle performance dal vivo. Anche la ricerca effettuata da Stratos come
solista fu presentata dallo stesso autore come un’opera di rinnovamento non
solo musicale ed i suoi interessi si spostarono sempre più verso
l’etnomusicologia e la psicologia. Il suo è stato descritto come un sofisticato
progetto di liberazione della voce cantata dagli stessi ideologismi della
cultura e della politica”.
Nella
raccolta sono presenti i classici della band, caso forse unico che le canzoni e
le opere più belle non siano comunque mai banali (per non dire “commerciali”) e
inflazionate, anzi, degli Area poco
realmente si potrebbe scartare se non i contenuti dei due dischi pubblicati per
l’etichetta “Ascolto” alla fine
degli anni ’70.
Troviamo
quindi il classico dei classici: “Luglio,
agosto, settembre (nero)” dal loro primo album Arbeit Macht Frei (Il lavoro
rende liberi); dallo stesso sono state tratte la stessa “Arbeit Macht Frei” e “L’abbattimento dello Zeppelin”.
“Cometa Rossa” e “Lobotomia” derivanao da Caution
Radiation Area del 1974; “L’elefante
bianco”, “La mela di Odessa” e “Gioia e Rivoluzione” dal terzo LP (Crac !) del 1975; “L’Internazionale” è prelevata dal bellissimo live Are(A)zione eseguito e pubblicato
sempre nel 1975; “Evaporazione” e “Il Massacro di Brandeburgo numero tre in sol
maggiore” provengono invece dal disco del 1976 (Maledetti).
Il
brano in chiusura è tratto da un 45 giri del 1974 intitolato “L’Internazionale”; trattasi dello
sperimentalissimo “Citazione da Gorge
L.Jackson”, praticamente l’unico pezzo degli Area in 7”
non presente all’epoca in nessun disco 33 giri.
Cominciando
da questa interessante raccolta gli Area,
e contemporaneamente i lavori solisti di Demetrio
Stratos, meritano una riscoperta e un’analisi che non si freni d’innanzi
alla solita connotazione di “classico e prestigioso gruppo rock del panorama
progressive italiano”.
Nessun commento:
Posta un commento