CHEAP
IMITATION
Center for Contemporary Music, Mills College,
7 mar. 1976
D.Behrman (Producer); “Blue” Gene Tiranny (sound
engineer)
Cheap
Imitation I, II e III (versione per pianoforte)
John Cage (esecutore)
1977 – Cramps Records LP code: CRSLP-6117
1989 – Cramps/Artis CD code: CRSCD 117
John
Cage scrisse
l’Opera Cheap Imitation (povera
imitazione) tra il 1969 ed il 1972 poiché le versioni furono tante, addirittura
tre per orchestra.
Visto poi che il direttore non era
necessario, anzi risultava come intruso, venne riscritta per orchestra senza
direttore.
Esistono versioni per 24, 59, 95 esecutori;
nel caso dell’album in questione è però eseguita per pianoforte unico, suonato
dallo stesso Cage; la registrazione uscì nella serie Nova Musicha n.17 della Cramps
Records italiana.
Tutto ebbe inizio alla fine degli anni ’40
quando Merce Cunningham realizzò una
coreografia per balletto basandosi sul Primo
Movimento del Socrate di Satie; l’arrangiamento venne affidato a
John Cage per pianoforte classico,
ad un certo punto mentre la compagnia girava il “paese” con lo spettacolo, John
assoldò un secondo pianista e ri-arrangiò il Primo Movimento.
Nel frattempo, mano a mano che la compagnia
di ballo completava la corografia con i restanti due Movimenti, John Cage (da sempre interessato ai
lavori di Satie) concluse
l’arrangiamento completo del Socrate.
Siccome però lo stesso Cage si trovava impegnato in altri lavori dovette farsi
aiutare per l’arrangiamento totale delle tre parti.
L’arrangiamento finale è quindi opera di
Cage e di Arthur Maddox, uno studioso
dell’Università dell’Illinois. A lavoro compiuto venne inviata una richiesta da
parte dei due ai detentori dei diritti musicali (proprietari legali) del Socrate che però rifiutarono di
concedere i diritti per l’arrangiamento del pezzo di Cage e Maddox.
Tuttavia in quegli anni venne ugualmente
eseguita la versione per due pianoforti durante un concerto a Davis in
California, essendo l’ingresso gratuito non venne infranto il Copyright (non
concesso); l’esecuzione fu molto apprezzata dal pubblico e dalla critica,
tuttavia i detentori dei diritti musicali di Satie rifiutarono nuovamente la concessione del Copyright.
Mancava soltanto un mese alla prima
rappresentazione dell’opera coreografica di Cunningham ed il pezzo non poteva
essere eseguito; a questo punto in un mese Cage lavorò ad una imitazione del Socrate stravolgendolo completamente
(ma non del tutto per alcuni versi, puramente tecnici di composizione, geniale
per certi versi).
Il brano originale è cromaticamente modale,
le successioni possiedono spesso in termini modali la relazione di “seconda
minore”; Cage procedette utilizzando l’I-Ching
(il libro delle mutazioni) richiedendo secondo le regole del caso, attraverso
questo mezzo: “” quale dei sette modi, se
assumiamo come modi le sette scale che partono dai tasti bianchi e che solo su
questi procedono devo usare? “”
E poi ancora: “” quali delle dodici possibili trasposizioni cromatiche devo usare? “”
… e … “”
per la frase sulla quale viene ad applicarsi questa trasposizione del modo,
quale nota devo usare tra le sette possibili per imitare quella che ha scritto
Satie? “”
Alla nota successiva dell’originale, sempre
attraverso il caso anche Cage ripeteva una nota mantenendo il ritmo.
Il risultato non è certamente
l’arrangiamento per due pianoforti del Socrate
ma per il balletto Second Hand di
Cunningham calcava a pennello; Cage decise di chiamare il pezzo “inspirato” al Socrate, “Cheap Imitation” (imitazione povera, a buon mercato).
Nel 1969 si avviò il lavoro di riscrittura
per il deposito legale di Cheap
Imitation, per l’occasione Cage scrisse anche le versioni per orchestra,
spesso rifiutate dagli stessi esecutori poiché ritenute troppo difficili in
quanto l’attenzione deve essere mantenuta costantemente come se si trattasse di
un pezzo difficilissimo.
Cheap
Imitation, l’insieme delle note casuale sorte partendo dal Socrate e che il caso volle comporre
per mano di Cage, potrebbero sembrare di facile esecuzione, in realtà è un
pezzo molto difficile da suonare, richiede una mente estremamente concentrata
su ciò che in musica al piano non è convenzionale, analoga cosa la si potrebbe
dire anche per il Socrate di Satie.
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